Gli altri come specchio. L’unico segreto che abbiamo davvero bisogno di comprendere per trasformare positivamente tutte le nostre relazioni è che ogni persona che incontriamo è, in qualche modo, il nostro specchio, il riflesso di noi stessi. Siamo tutti specchi.
Gli altri come specchio: che cosa significa?
Proprio come quando ci troviamo nudi davanti allo specchio, e notiamo parti del nostro corpo che non ci piacciono, allo stesso modo ci sono aspetti della nostra personalità e del nostro carattere che non accettiamo e che cerchiamo di nascondere anche a noi stessi, spesso inconsciamente. E siccome viviamo proiettando continuamente sugli altri “cose” nostre, succede che quando certe caratteristiche nella personalità di qualcuno scatenano una reazione negativa da parte nostra, è perché notiamo nell’altro ciò che non ci piace di noi. Di solito queste caratteristiche rappresentano problemi del passato che sono rimasti irrisolti.
Gli altri come specchio: che cosa succede quando non lo capiamo
Fintanto che non ci rendiamo conto che gli altri riflettono le parti di noi che non vogliamo vedere, tenderemo a costruire relazioni “copia/incolla”, in cui cambieranno soltanto i volti, ma ci sarà la ripetizione degli stessi problemi, gli stessi sentimenti e le stesse insicurezze.
Non ci siamo ancora resi conto che in queste relazioni ripetitive l’unico denominatore comune siamo noi. Chiunque sia la persona che abbiamo accanto, non importa quante volte la cambiamo, le basi della relazione rimarranno invariate (anche se in misura diversa), perché ci stanno semplicemente rispecchiando. Non può essere altrimenti.
Gli altri come specchio: le tre categorie da considerare
Per capire meglio come ognuno è il nostro specchio, pensiamo in termini di queste tre categorie: le nostre convinzioni, le nostre qualità e le nostre azioni.
Le convinzioni – Le nostre convinzioni sulle relazioni, sugli uomini, sulle donne, sull’amore e sulla vita in generale, emergono in modo preponderante nelle nostre relazioni. Ad esempio, se abbiamo imparato a credere che non ci si possa fidare degli uomini o delle donne, o se noi stessi in passato siamo stati “l’altra donna” o “l’altro uomo”, creeremo relazioni in cui la mancanza di fiducia è un problema importante. Anche se il nostro partner è fedele, cercheremo dei motivi per dimostrare il contrario e, come si suol dire, troveremo sempre ciò che stiamo cercando.
Il problema è che non abbiamo scelto consapevolmente molte (se non nessuna) delle nostre e credenze, le quali, però, governano le nostre esperienze e le nostre relazioni a livello subconscio. Per interrompere questo ciclo vizioso è bene porsi queste domande:
- Da che cosa deriva questa mia credenza? E’ confermata da esperienze personali o mi è stata trasferita da un’altra persona, da un genitore, dai media, dall’ambiente nel quale vivo?
- Se la credenza mi è stata trasferita da terzi, ciò è sufficiente per considerare tale affermazione valida anche per me? Perché?
- Che cosa mi fa ritenere che questa convinzione sia oggettivamente vera? Ho dei dati riscontrabili che sia effettivamente così? E se li ho, è possibile ritenere che siano dati sufficienti per considerare tale affermazione come universale e sempre valida anche in futuro?
Le qualità – Ogni qualità che vediamo nel nostro partner è il nostro specchio, che ci piaccia o no. Più non ci piace una certa qualità, più dovremmo porre attenzione alla qualità che non stiamo riconoscendo in noi. Per esempio, se ci infastidisce la natura gelosa del nostro partner, scopriremo che anche noi siamo gelosi, forse non di lui, magari dei colleghi o degli amici. Se la competitività del nostro partner ci infastidisce, scopriremo che anche noi siamo competitivi. Se i limiti o le insicurezze del nostro partner ci abbattono, scopriremo di avere gli stessi limiti e insicurezze. L’unica ragione per cui queste qualità ci infastidiscono è perché sono anche nostre. Finché non le riconosceremo come nostre, finché non impareremo ad abbracciare e accettare anche le nostre parti ombra, continueremo a sentirci frustrati.
Le azioni – Come ci trattiamo? E come permettiamo agli altri di trattarci? Quando il nostro partner agisce in un modo particolare che ci sconvolge, scopriremo che anche noi agiamo nello stesso modo, molto probabilmente non verso di lui o lei, ma verso noi stessi e, probabilmente, anche verso gli altri. Più un’azione particolare ci frustra, più riflette una parte di noi che non possediamo. Se il nostro partner ci manca di rispetto, guardiamo dentro di noi e vediamo a chi stiamo mancando di rispetto. A nostra madre? A un amico? Se il nostro partner ci critica, scopriremo di essere critici verso noi stessi e, molto probabilmente, anche verso gli altri. Se il nostro partner ignora i nostri bisogni, scopriremo che anche noi ignoriamo in nostri bisogni o quelli degli altri. Alla fine, di fatto, insegniamo agli altri come trattarci da come trattiamo noi stessi.
Gli altri come specchio: un grande dono
Molti rifiuteranno questa teoria dello specchio, ed è un vero peccato. Perché prima la si accetta, prima la si vedrà come una grande notizia: significa che è sufficiente lavorare su noi stessi per avere finalmente la relazione che abbiamo tanto sognato. Gli altri riflettono soltanto la relazione interiore che abbiamo con noi stessi e le credenze che abbiamo acquisito riguardo alla vita e all’amore. Tutto ciò che ammiriamo in un’altra persona ci appartiene, e lo stesso vale per tutto ciò che non ci piace. È solo quando capiamo che cosa significa veramente vedere noi stessi negli altri, senza colpa, giudizio o vittimismo, che comprendiamo come le relazioni siano una grande opportunità di crescita e di evoluzione spirituale, perché ci stanno indicando le ferite emozionali da guarire per avere relazioni felici.
La buona notizia è che i comportamenti desiderabili che vediamo negli altri sono anche un riflesso di noi stessi. Quando scegliamo prevalentemente pensieri d’amore, vivremo in una realtà d’amore. Se scegliamo di avere pensieri di pace, vivremo una vita di pace. E mentre ci concentriamo sulla nostra luce interiore, aiuteremo anche gli altri a brillare.
Questo post è quasi una consulenza! Grazie di Tiziana Naclerio. C’è veramente tanto da riflettere. E come sempre ogni cambiamento inizia da noi!
Ciao Marta, grazie per il tuo commento ! Sì, il cambiamento inizia sempre da noi , un passo alla volta ..