Ernia del disco: nel corso della propria vita, sono 4 su 5 gli italiani che ne soffriranno. E’ un’anomalia della colonna vertebrale molto diffusa.
Ernia del disco: qualche dettaglio il più
L’ernia del disco si manifesta soprattutto nella fascia d’età tra i 35 ed i 45 anni, quando il nucleo centrale è ancora ben idratato e gelatinoso. Con i trattamenti tradizionali, si osserva un buon recupero nell’arco di alcuni mesi, periodo durante il quale la porzione del disco erniata tende a ridursi di volume.
L’integrità del disco invertebrale viene compromessa in due fasi: “bulging discale” o profusione ed ernia discale vera e propria. Nel primo caso le fibre dell’anulus discale sono stirate e allungate, con perdita della loro elasticità. Nel secondo, invece, l’anello fibroso si rompe sotto la spinta del nucleo polposo, che fuoriesce da esso. Tale patologia si configura molto spesso come il risultato di una progressiva graduale degenerazione del disco. Con il passare degli anni, si assiste infatti a una progressiva perdita di idratazione dei dischi, che quindi riducono la loro elasticità, diventando più esposti a strappi e rotture, anche in seguito a traumi o pressioni di minore entità.
Ernia del disco: la nuova terapia laser
Con il fine di combattere in maniera più rapida ed efficace l’ernia del disco è stata creata sulla nostra Penisola la Theal therapy. Uno studio è stato posto in essere in argomento: è stato condotto da un’équipe di esperti della clinica ortopedica della facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Bari.
Sono stati posti sotto monitoraggio 20 pazienti dell’età media di 60 anni, affetti da dolori lombari cronici. Essi sono stati seguiti attraverso un trattamento di 5 sedute a settimana, per un totale di 10 sessioni. I pazienti stessi hanno riscontrato una notevole riduzione del dolore e un miglioramento nel recupero del processo funzionale, a 10 giorni dalla fine del trattamento e in un lasso di tempo compreso tra i 2 e i 12 mesi. Tali risultati clinici si sono rivelati coerenti con gli effetti biologici attesi per ogni lunghezza d’onda somministrata con Theal therapy. Questo è quanto sappiamo in merito ai dati ottenuti.
Ha pubblicato la ricerca l’American Journal of Arthritis.
Ernia del disco: obiettivo personalizzazione
La terapia sfrutta, come detto, diverse lunghezze d’onda, che si possono dosare tra loro per ottenere il mix adatto a una determinata patologia e a un determinato paziente. Il trattamento in base è adattato a parametri fisiologici come età, dolore, fototipo e tipologia di tessuto.
Che fare in caso di ernia del disco?
Spesso un trattamento conservativo permette di affrontare temporaneamente la situazione, in caso di ernia del disco. Si evitano i movimenti e le posizioni che inducono dolore, si assumono farmaci antinfiammatori e si ricorre alle terapie fisiche: in tal modo è possibile ottenere la riduzione o la scomparsa dei sintomi nel 70% dei casi.
Theal therapy: qualche dato in più
Quando si parla di novità nell’ambito delle cure, la cautela è una buona idea. Diamo la parola a chi si cimenta con i casi di ernia del disco ogni giorno.
Johnny Casagrande, neurochirurgo dell’ospedale Circolo di Varese, si è espresso in questo modo: “Visito regolarmente pazienti affetti da patologie della colonna come lombosciatalgie, radicolopatie ed ernie discali. Il trattamento conservativo di queste patologie è sempre preferibile. In quest’ottica, Theal therapy si è rivelata un alleato di medici e fisioterapisti, per ridurre il dolore e per accelerare i tempi di recupero. Si tratta di una metodica sicura ed efficace per il trattamento conservativo di tali patologie, che agisce direttamente sull’infiammazione, eliminando la componente infiammatoria e quindi il dolore associato. Theal therapy consente di ridurre e disidratare l’ernia, riducendola di volume e facendo sì che la stessa vada a comprimere meno o non vada più a comprimere la radice nervosa”.
Ernia del disco: obiettivo prevenzione
Ernia del disco: meglio starne lontani. Alcuni fattori possono favorire il rischio di comparsa: sono dunque da evitare. Parliamo del sovrappeso, delle prolungate posture scorrette e dell’esecuzione di attività che sottopongono a eccessivo stress la colonna lombare, come il sollevamento di pesi, che sovraccaricano la schiena. Il diabete e il fumo di sigaretta, inoltre, sembrano aumentare il rischio di sviluppare un’ernia del disco, la cui comparsa si fa più comune con il passare degli anni. Generalmente, comunque, è difficile che si manifesti dopo i 60 anni.
Ernia del disco e personaggi famosi
Per finire, una curiosità. Non mancano personaggi famosi che hanno sofferto di tale patologia. Ecco alcuni esempi Milly Carlucci, Barbara D’Urso, Gianluigi Buffon e Robbie Williams. La nuova terapia laser, brevettata da Mectronic, è stata scelta da Ac Milan e Atalanta Bc per la cura dei propri giocatori.