Diabete in Italia: disponibili due molecole in un’unica penna

Diabete in Italia: disponibili due molecole in un’unica penna

Diabete in Italia: semplifica la vita quotidiana dei soggetti che hanno a che fare con tale patologia quello che si può definire un matrimonio “combinato”.

Diabete in Italia: disponibili due molecole in un’unica pennaE’ da poco disponibile nel Bel Paese la combinazione in rapporto fisso fra insulina degludec e liraglutide, facilmente utilizzabile, perché le due sostanze sono inserite in un’unica penna. Si chiama IDegLira. Si tratta della prima e unica insulina basale potenziata con un agonista recettoriale del GLP-1, in mono somministrazione giornaliera. Il controllo del diabete migliora di conseguenza; le ipoglicemie si riducono, come il peso corporeo, rispetto a quanto avviene con l’insulina glargine.

Diabete in Italia: controllare la malattia

Sono più della metà i soggetti con diabete tipo 2 in cura con insulina che non hanno un buon controllo della malattia.

Diabete in Italia: inerzia terapeutica

Secondo Simona Frontoni, professoressa di Endocrinologia, Ospedale Fatebenefratelli Isola Tiberina, Università di Roma Tor Vergata, “Ciò accade perché il diabete, per sua natura, è una malattia progressiva e impone che nel tempo la terapia venga opportunamente intensificata associando ai farmaci orali dosi adeguate di insulina, quando necessario per mantenere un buon compenso metabolico, fondamentale per prevenire o rallentare le complicanze a lungo termine, come quelle micro e macrovascolari. Nella pratica però si assiste spesso a una ‘inerzia terapeutica’, cioè la ritardata o mancata attuazione di una corretta intensificazione della terapia, con conseguente mancato raggiungimento di un buon controllo del diabete”.

Diabete in Italia: i risultati di una ricerca

Sono molteplici gli ostacoli all’intensificarsi della terapia. Essi sono da ricondurre sia a fattori legati al paziente, sia a scelte del medico, come dimostrano i risultati di recenti studi. La ricerca Poc (Perceptions of control) è stata condotta in Italia su un campione di 100 medici e 250 persone con diabete in trattamento con insulina basale. Queste le parole di Antonio Nicolucci, direttore Coresearch – Center for outcomes research and clinical epidemiology: “Secondo la ricerca Poc, le barriere alla intensificazione terapeutica più spesso percepite dal medico comprendono le difficoltà del paziente ad affrontare una terapia più complessa a causa di problemi cognitivi legati anche all’età avanzata (64%), la preoccupazione per le ipoglicemie (45%), soprattutto se il paziente ha un lavoro dove una manifestazione di ipoglicemia può essere pericolosa, e la riluttanza dei pazienti a intensificare il trattamento (35%). D’altro canto una terapia più complicata (44%), il non voler aggiungere ulteriori iniezioni a quelle che già fanno (44%), la preoccupazione per l’insorgenza di episodi di ipoglicemia (19%) e dell’aumento di peso (11%) sono le ragioni che portano il paziente a rifiutare l’intensificazione della terapia”.

Diabete in Italia: la terapia iniettiva combinata

Agostino Consoli, professore di Endocrinologia presso Università degli Studi “G. D’Annunzio” Chieti-Pescara, ha dichiarato: “Secondo le raccomandazioni delle società scientifiche americane ed europee Ada (American diabetes association)/Easd (European foundation for the study of diabetes), quando l’aggiunta di insulina basale ai medicinali orali per il diabete fallisce bisogna procedere con una terapia iniettiva combinata con più farmaci. Tra le possibili strategie di intensificazione, vi è l’aggiunta di una iniezione di insulina ad azione rapida prima del pasto più abbondante o di agonisti recettoriali del GLP-1. In entrambi i casi ciò implica per il paziente l’introduzione in terapia di un’ulteriore iniezione e quindi una gestione più complicata della cura. Con la nuova formulazione IDegLira questo non è più necessario”.

Diabete in Italia: che cos’è IDegLira

IDegLira è la prima, nonché l’unica combinazione in rapporto fisso di insulina degludec e liraglutide, analogo del recettore del GLP-1.

Consente di intensificare la terapia con una sola iniezione sottocutanea al giorno, a qualsiasi ora, indipendentemente dai pasti.

Recentemente disponibile in Italia, IDegLira è una insulina basale potenziata i cui componenti sono somministrati in un’unica penna.

E’ un farmaco rimborsabile in classe A dal Servizio Sanitario Nazionale ed è indicato per gli adulti con diabete tipo 2.

Diabete in Italia: migliorare il controllo glicemico

L’obiettivo è, sempre secondo Consoli, “migliorare il controllo glicemico in associazione con medicinali ipoglicemizzanti orali quando questi in monoterapia o in associazione con agonisti del recettore del GLP-1 o con insulina basale non permettono un controllo glicemico adeguato. Rispetto all’insulina basale, IDegLira si è dimostrata efficace nel trattamento del diabete tipo 2 perché capace di agire tanto sulla glicemia a digiuno quanto sulle escursioni glicemiche successive a tutti i pasti della giornata; è inoltre più sicura dal momento che comporta un minor rischio di ipoglicemia e un minor aumento del peso, ed è conveniente perché non aumenta il numero delle iniezioni e dei farmaci. Questo fattore è importante perché spesso la mancata aderenza alla terapia è strettamente connessa alla sua complessità”.

Diabete in Italia: risultati clinici di IDegLira

Risultati clinici, provenienti dal vasto programma di sperimentazione clinica Dual, confermano l’efficacia e la sicurezza di IDegLira.

Sulla base dello studio clinico Dual V di fase 3b, rispetto ai pazienti trattati con insulina glargine, le persone con diabete tipo 2 in cura con IDegLira hanno ottenuto maggior riduzione dell’emoglobina glicata (HbA1c 1,8% rispetto a 1,1%; p<0,001), una diminuzione del peso corporeo (calo di 1,4 kg rispetto a un aumento di 1,8 kg, con una differenza complessiva di 3,2 kg; p<0,001) e un tasso di ipoglicemie confermate inferiore del 57% (2,2 rispetto a 5,1 eventi per paziente per anno; p<0,001).

Così si esprime Antonio Nicolucci: “È l’ipoglicemia, l’eccessiva riduzione della quantità di zucchero nel sangue – soprattutto quella notturna che si manifesta durante il sonno quando uno è più indifeso – a preoccupare in Italia in media 6 persone con diabete su 10. Per coloro che sono in terapia insulinica rappresenta una vera e propria sfida, tant’è che il 46,5% riporta uno o più episodi in un mese”.

Diabete in Italia: i timori dei pazienti

Si teme, come detto, da parte del paziente, che la terapia diventi più complicata, che si verifichino episodi Diabete in Italia: disponibili due molecole in un’unica pennadi ipoglicemia e che il peso aumenti.

Così conclude Simona Frontoni: “Questa paura può portare il paziente ad aumentare volontariamente l’assunzione di cibo o modificare la dose di insulina, con il rischio di compromettere ulteriormente il controllo glicemico. Le persone con diabete tipo 2 presentano spesso una problematica di sovrappeso e molte addirittura di obesità e con il trattamento insulinico potrebbe verificarsi un ulteriore incremento legato alla terapia, problema che con IdegLira non si verifica”, conclude l’esperta.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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