Maculopatia e retinopatia diabetiche: febbraio è il mese della prevenzione. Da ieri fino al 28 febbraio, in collaborazione con l’Ospedale San Raffaele di Milano, al Centro ambrosiano oftalmico (Camo) si combattono con decisione ancor maggiore la maculopatia e retinopatia diabetiche. Si tratta di una importante iniziativa medico-sociale.
Maculopatia e retinopatia diabetiche: visite gratuite
In trenta centri, presenti su tutto il territorio nazionale, si potrà prenotare una visita oculistica gratuita. Lo scopo è rilevare queste due invalidanti patologie. Esse infatti, se non sono diagnosticate per tempo, possono portare alla cecità.
Maculopatia e retinopatia diabetiche: gli screening e le tecnologie
Team medico-infermieristici, dotati di attrezzature all’avanguardia, attueranno gli screening.
EyeArt, in particolare, è un software che utilizza un algoritmo di intelligenza artificiale, al fine di analizzare le immagini dell’occhio prese con una telecamera retinica: costituisce la nuova frontiera della diagnostica.
Diabete: perché l’occhio è un organo a rischio
Dal diabete, non si guarisce: è una malattia cronica. Parliamo, inoltre, di una patologia sistemica, in quanto colpisce tutto l’organismo.
Sono colpiti occhi, reni, cuore, vasi sanguigni e nervi periferici. L’occhio, in tale contesto, risulta essere l’organo più a rischio. In particolare è colpita la retina, che è la sua parte più nobile: in essa hanno sede i recettori della luce. Poiché la macula è la zona centrale della retina dell’occhio umano, parliamo di entrambi i casi di patologia: maculopatia e retinopatia diabetiche.
Retinopatia diabetica: le statistiche
In media, il 30-50% della popolazione diabetica è affetto da retinopatia in forma di varia gravità. Conferma Lucio Buratto, direttore scientifico del Centro ambrosiano oftalmico: “I dati epidemiologici oggi disponibili indicano che la retinopatia diabetica si riscontra in circa un terzo dei pazienti diabetici e nel 2% dei soggetti è presente una forma grave di tale complicanza”.
Secondo la Società oftalmologica italiana e dalla Società italiana di Diabetologia, quando il diabete mellito viene diagnosticato oltre i 30 anni di età, la prevalenza di retinopatia diabetica varia tra il 21% negli individui con diabete insorto da meno di 10 anni e il 76% in quelli con più di 20 anni dalla diagnosi. Se ne evince che il diabete, per gli occhi, è il pericolo pubblico numero uno.
Retinopatia diabetica: per saperne di più
La retinopatia diabetica, tra le complicanze più gravi e frequenti del diabete, come detto porta a ipovisione e cecità, in ispecie nei soggetti in età lavorativa, ovvero gli individui tra i 20 e i 65 anni, che abitano nei Paesi industrializzati: si viene privati della luce degli occhi proprio quando serve di più. Ammesso che si possano fare dei distinguo, quando si parla di un bene tanto prezioso.
Sulla base di una meta-analisi, basata sugli studi condotti in 14 Paesi tra il 1990 e il 2012, la retinopatia diabetica è proprio la causa principale di cecità e di gravi deficit visivi. Secondo un altro studio (Leasther diabetes care, 2016), la retinopatia diabetica è in forte aumento: dal 1990 al 2010 ha causato un incremento di cecità del 27% (e del 64% di gravi difetti visivi). Ecco i dati:
- su 32 milioni di persone cieche nel mondo, i casi dovuti alla retinopatia diabetica superano le 900mila unità;
- 191 milioni di persone hanno gravi deficit visivi da retinopatia diabetica.
Spesso, i sintomi della retinopatia diabetica, condizione patologica altamente invalidante, compaiono tardivamente, quando le lesioni sono in fase avanzata e le possibilità di trattamento sono ridotte.
Retinopatia diabetica: che fare in assenza di sintomi
Anche qualora i sintomi fossero assenti, chi è diabetico si deve sottoporre con una certa periodicità a visite oculistiche che prevedono l’esame del fondo oculare e l’Oct (Tomografia a coerenza ottica). Si tratta di un esame molto accurato e non invasivo, che richiede meno di due minuti. Non fa riscontrare falsi positivi, né falsi negativi. Francesco Bandello, ordinario di Oftalmologia, Ospedale San Raffaele, ha più volte dichiarato: “È cruciale fare l’Oct, perché è il mezzo che permette una diagnosi precisa, ma soprattutto è indispensabile fare l’esame precocemente, alle prime avvisaglie dei sintomi della malattia. Come sempre in medicina è la prevenzione la strada della salute”.
Retinopatia diabetica: screening precoci utilissimi
Come ridurre in maniera significativa le gravi complicanze visive e i casi di ricovero? Proprio con i programmi di screening e i trattamenti precoci per la retinopatia diabetica. Secondo i dati a disposizione, una diagnosi tempestiva e trattamenti appropriati ridurrebbero del 50-70% i casi di grave compromissione visiva a causa del diabete. Ma resta ancora troppo elevato, come appare chiaro, il numero di pazienti colpiti dalle complicanze più gravi della retinopatia diabetica.
Retinopatia diabetica: quale futuro?
Di recente, il Centre for economic and international studies (Ceis) dell’Università di Roma Tor Vergata ha elaborato uno studio prospettico. L’obiettivo era definire meglio quale futuro potrebbe delinearsi in termini epidemiologici e relativi costi della retinopatia diabetica. Secondo la simulazione che è stata posta in essere, tra il 2015 e il 2025 si stima un aumento complessivo di circa 150.000 pazienti retinopatici sul territorio nazionale, pari al 18%. E’ stata evidenziata la presenza di un aumento di pazienti affetti da retinopatia diabetica, per i quali è necessario un ricovero ospedaliero. Si prevede che essi passino dai circa 124.000 nel 2015 a circa 156.000 nel 2025.
Retinopatia diabetica: l’offerta sanitaria
L’offerta sanitaria è già carente in questo settore: l’aumento del 18% della popolazione con retinopatia diabetica comporterà ulteriori problemi alla qualità dei servizi erogati e all’outcome sanitario dei pazienti stessi. Se non si interviene da subito in maniera adeguata, dunque i problemi legati ad ipovisione e cecità aumenteranno drasticamente. Con essi, si incrementeranno inevitabilmente anche i costi diretti e indiretti legati alla patologia. Si determinerà di conseguenza una maggiore iniquità di accesso alle cure per i pazienti.
Programmazione sanitaria per affrontare la crisi
La programmazione sanitaria dovrebbe essere in grado di garantire una migliore gestione del paziente affetto da retinopatia diabetica. E’ necessario, infatti, un maggiore controllo di fattori di rischio quali glicemia, ipertensione arteriosa, dislipidemie. Lo screening sulla popolazione diabetica può migliorare la prognosi visiva e ridurre i costi.