Farina integrale: che cosa ne sappiamo oggi? Sembra un paradosso, ma fino a sessant’anni fa, le farine raffinate 0 e 00, come le conosciamo, nemmeno esistevano. Infatti, l’industria alimentare negli ultimi 60 anni ha sviluppato tecniche di raffinazione tali da garantire facile conservabilità, privando la farina delle parti più nutrienti del chicco di cereale (germe e crusca): l’ha resa meno appetibile a tutti quegli organismi che si nutrono di proteine, vitamine, acidi grassi, minerali e fibre, che attaccano invece le farine integrali e le rendono facilmente deperibili.
Ma i nutrienti che abbiamo citato sono indispensabili anche per l’uomo, non soltanto per i microorganismi. Di conseguenza, una farina raffinata garantirà all’industria una lunga conservabilità, ma priverà l’individuo di nutrienti indispensabili, fornendo essenzialmente solo energia sotto forma di glucosio (i cosiddetti carboidrati vuoti). Possiamo dunque asserire che le farine raffinate, introdotte dentro di noi quotidianamente sotto forma di pane, prodotti da forno e pasta sono le responsabili di patologie come il diabete, l’obesità e altre, inevitabilmente legate a esse (malattie del benessere).
Una farina integrale, oltre ad essere naturalmente più nutriente, ha come caratteristica quella di evitare i picchi glicemici, ovvero il rilascio immediato di glucosio nel sangue, con conseguente immissione da parte del pancreas di insulina nel flusso ematico. I picchi glicemici sono responsabili del senso di fame, che si avverte nonappena l’insulina porta al di sotto della soglia limite il livello di glicemia e dello sviluppo di cellule adipose. Le fibre contenute nella farina integrale garantiscono un lento rilascio del glucosio nel sangue, con i conseguenti benefici (dei quali la farina raffinata ci priva). Esse contribuiscono a dare senso di sazietà.
Chi sceglie per la propria alimentazione farine integrali, ma anche legumi, frutta e verdura avrà in generale una forma fisica e uno stato di salute di gran lunga migliore, rispetto a chi si nutre di prodotti preconfezionati, industriali e raffinati. Naturalmente chi è assuefatto dai sapori dolci dei prodotti raffinati e industriali dovrà ‘’riabituarsi’’ ai sapori del cibo integrale, che risulta essere meno appetibile, ma ribadiamo, più sano e nutriente.
10 buoni motivi per consumare Farine integrali
- Come abbiamo detto chiaramente, le farine integrali, grazie alla presenza di fibre, non innescano picco glicemico e sono quindi adatte all’alimentazione dei diabetici e di tutte quelle persone in regime di dieta ipocalorica.
- La farina integrale è fonte di moltissimi minerali come il ferro, il magnesio, il fosforo, il rame e lo zinco, indispensabili per la salute del nostro organismo.
- Protegge tutto il sistema cardiovascolare da patologie come ipertensione, infarto e ictus, grazie alla presenza di acidi grassi polinsaturi.
- Contrasta l’insorgenza del colesterolo cattivo, grazie a fibre e fitosteroli.
- Ideale se impiegata nei regimi alimentari delle persone che devono perdere peso, la farina integrale, a differenza di quella raffinata, contribuisce a dare senso di sazietà, evitandoci i dannosissimi spuntini tra un pasto e l’altro.
- E’ fonte di carboidrati, i nutrienti indispensabili al nostro organismo, che ci danno energia per pensare, lavorare, divertirci, fare sport… Essi sono, in sintesi, il nostro carburante.
- Le fibre mantengono in salute l’intestino, aiutano a migliorare i transiti delle feci e garantiscono un’ottimale crescita della flora batterica.
- La farina integrale è fonte di vitamine preziose, come quelle del gruppo B, che favoriscono la metabolizzazione dei nutrienti e la sintesi delle proteine necessarie all’organismo.
- Il consumo regolare di farina integrale aiuta a prevenire il cancro. In particolare, grazie alle fibre e agli antiossidanti, si prevengono il cancro dell’intestino e il cancro al colon.
- I prodotti realizzati con farine integrali incrementano il buon funzionamento del sistema immunitario, che ci protegge dai malanni stagionali e dalle infiammazioni in genere.
Tabella nutrizionale della farina integrale
INFORMAZIONI NUTRIZIONALI | PER 100 g |
Valore energetico | 340 kcal |
Proteine | 13 g |
Carboidrati | 72 g |
di cui zuccheri | 0.4g |
Grassi | 2.5 g |
Di cui saturi | 0.4 g |
Di cui monoinsaturi | 0.3 g |
Di cui poli-insaturi | 1.2 g |
Fibre | 11 g |
Sodio | 2 mg |
Farine integrali? Meglio se da coltivazione biologica
Utilizzando il chicco di cereale integrale è più probabile ritrovare nella farina i prodotti chimici come i fitofarmaci o i fertilizzanti impiegati nella coltivazione, è bene quindi acquistare sempre farine integrali da coltivazione biologica.
Danni da eccessivo consumo di fibre
Un eccessivo consumo di fibre potrebbe portare a un malassorbimento dei nutrienti (fitosi): è quindi bene non eccedere.
Le intolleranze
Intolleranze ad allergie al nichel o al glutine sono, inoltre, da tenere bene in considerazione.
Attenzione alla farina ricostituita
Spesso accade di imbatterci in pani e prodotti da forno venduti per integrali, quando in realtà non lo sono: si tratta di prodotti realizzati con farine “ricostituite”. Ciò significa che nella farina raffinata 0 e 00 viene aggiunta la crusca. Questo metodo rende la farina ricostituita ancora più dannosa di una farina raffinata, poiché avremo comunque picco glicemico, mancanza di nutrienti e malassorbimento, dato dalla crusca. Si tratta di una farina che costa molto meno rispetto a quella integrale e ha comunque la tanto bramata conservabilità. Ma come riconoscere un pane ottenuto con vera farina integrale da uno ottenuto con farina ricostituita? E’ semplice, nel pane ottenuto con farine ricostituite è facile vedere i pezzetti di crusca, sia sulla crosta che all’interno. La fetta si presenterà bianca, con tanti puntini di crusca, mentre un pane ottenuto da farine integrali sarà di colore scuro (nero) uniforme.