Fatica cronica: la sindrome colpisce in prevalenza le donne e può colpire anche bambini e adolescenti. E’ sotto i riflettori il sistema immunitario. Che cosa avviene ai pazienti che la fanno riscontrare?
“Questi pazienti sono affetti da una spossatezza che limita la loro possibilità di vivere una vita normale, è come se avessero un’influenza cronica, hanno dolori articolari e muscolari, disturbi della concentrazione e della memoria ecc.”
Lo afferma, in un comunicato stampa che ci è pervenuto, il professor Umberto Tirelli, Oncologo medico dell’Istituto nazionale dei tumori di Aviano, direttore centro Tumori, Sindrome da fatica cronica, Fibromialgia ed Ossigeno ozonoterapia della clinica Mede di Sacile (Pordenone).
Il sistema immunitario, come si evince dalle sue parole, ha una forte componente nella malattia.
Sindrome da fatica cronica: un centro d’eccellenza
Il professore aggiunge, in una cronaca della sua esperienza sul campo: “La Stanford university di Palo Alto in California è la culla della Silicon Valley dove sono nati Google, Facebook ed Apple ed è una delle Università più prestigiose a livello mondiale. Presso la clinica delle Malattie infettive di questa università, diretta dal professor Montoya, vi è anche una clinica della Sindrome da fatica cronica, che studia dal punto di vista clinico e di ricerca questa patologia”.
Sindrome da fatica cronica: nuove prospettive
“Il professor Montoya recentemente ha pubblicato un lavoro sulla prestigiosa rivista Pnas (Proceedings

of the national academy of sciences), una delle riviste di medicina più autorevoli, con la valutazione dei livelli del sangue di 561 citochine, proteine del sistema immunitario, in 192 pazienti con Sindrome da fatica cronica e di 392 controlli sani con il risultato di un incremento significativo di 17 citochine, che contribuiscono a molti dei sintomi di cui hanno esperienza i pazienti, dimostrando una forte componente del sistema immunitario nella malattia”.
Sindrome da fatica cronica: una risposta esagerata al sistema immunitario
“Questi dati confermano che l’eziologia della Sindrome da fatica cronica potrebbe essere una risposta esagerata del sistema immunitario a virus, batteri e funghi, come fa pensare il fatto che la malattia insorge spesso dopo un’infezione, come da noi già riportato per primi già nel 1994 (Tirelli U et al, Scand J Immunol)”.
Sindrome da fatica cronica: una clinica d’eccellenza
Umberto Tirelli, seguita a illustrare quanto ha visto: “Sono stato invitato dal professor Montoya a visitare la sua clinica presso l’Università di Stanford e così dal 12 al 19 giugno 2018 sono stato ospite del professore presso la sua clinica delle malattie infettive. Ho potuto constatare che gli stessi pazienti che dal 1990 vedo oggi presso la clinica Mede di Sacile, affetti da Sindrome da Fatica Cronica, sono “identici” a quelli che si osservano in California. Il professor Montoya ha una clinica della Sindrome da fatica cronica alla quale affluiscono migliaia di pazienti che vengono da tutti gli Stati Uniti e che vengono trattati secondo i criteri migliori da lui ideati, sulla base anche delle sue ricerche, simili a quelli utilizzati da noi nella nostra Clinica Mede di Sacile. È stato uno scambio di informazioni e di esperienze molto importante che potrà essere utile ai nostri pazienti con Sindrome da fatica cronica, Fibromialgia e Tumori con fatigue, che seguiamo nella nostra clinica di Sacile”.
Sindrome da fatica cronica: efficacia dell’ossigeno-ozonoterapia
“In particolare abbiamo anche discusso sull’efficacia dell’ossigeno-ozonoterapia, che nella nostra esperienza porta nel 70/80% dei casi un ottimo risultato su spossatezza e sugli altri sintomi collegati alla fatigue e gli ho esposto i dati già pubblicati dal mio gruppo sia sulla Sindrome da fatica cronica che sulla fibromialgia (della quale è affetta anche la rock star americana LadyGaga) e nelle fatigue dei tumori. Ho invitato il professor Montoya a visitare la nostra Clinica a Sacile e mi ha assicurato che lo farà in uno dei prossimi viaggi che farà in Europa.
È stata anche un’esperienza gratificante per quanto riguarda la visita del Campus di Stanford che è un’esperienza unica: ben undicimila studenti che provengono dagli Stati Uniti e da tutto il mondo e che sono selezionati per le loro qualità di performance scolastica elevati e vivono in questo enorme Campus insieme ai professori tra i quali molti premi Nobel in una perfetta simbiosi”.