La pelle d’estate è sottoposta a un vero e proprio stress: il sole, il caldo, l’acqua di mare, il sudore che ci appiccica addosso gli abiti, ma anche il cloro in piscina, il vento e la salsedine mettono a dura prova bellezza e salute cutanea. Ecco perché è importante prendersene cura di più proprio in questo periodo.
Specchio della nostra salute
Non dimentichiamoci che si tratta del tessuto che ci riveste esternamente: ci protegge, e fa da collegamento tra il nostro corpo e l’esterno. Non si tratta di un tessuto inerte, e nemmeno impermeabile. La cute, in un certo senso “respira” perché, come avviene in altri apparati del nostro corpo, è uno degli organi in cui avvengono gli scambi gassosi. È formata da cellule vive e attive, la cui salute è ovviamente molto importante, e spesso è indice dello stato generale dell’intero organismo.
Un colorito pallido, una pelle secca e sciupata, quasi trasparente, sono tutti segnali che qualcosa in noi non va per il meglio. Possiamo definirla come lo specchio della nostra salute. Insomma, va curata sempre, ma la pelle d’estate ha bisogno di maggiori attenzioni.
Vediamo come prenderci cura dell’esterno del nostro corpo, partendo dall’interno.
Nutrizione cellulare tutta green
Molto spesso, eventuali carenze nutrizionali presenti a livello dell’epidermide, lo strato più superficiale della pella, sono le medesime dei tessuti interni. Ciò significa, per esempio, che le carenze vitaminiche che magari possiamo riscontrare sulla nostra pelle, sono presenti anche nel resto dell’organismo. Questo dovrebbe porci molto spesso in allerta.
Alcune vitamine sono molto importanti per la salute dei nostri tessuti, e in particolare la A, la C, la D e la E.
- La vitamina A è molto presente nei cibi di origine animale, come il tuorlo d’uovo e la carne (particolarmente ricche ne sono le frattaglie), ma la si può ottenere anche mediante l’assunzione di provitamina A (betacarotene) ben presente in tutti i cibi vegetali di colore arancione (carota, zucca, papaya, ecc).
- La vitamina C la si trova negli agrumi, nei kiwi, e in tutte le verdure crucifere (cavoli, cavolfiori, broccoli). E’ idrosolubile, e viene distrutta dalla cottura. Il modo migliore per preservarla è, quindi, quello di consumare questi alimenti crudi, nel caso della frutta, o con cotture molto leggere come quelle al vapore, nel caso delle verdure.
- La vitamina D è considerato un vero e proprio preormone. L’esposizione solare durante i mesi estivi è molto importante per indurre il corpo all’autoproduzione, ma non è sufficiente. Pesci grassi non di allevamento (sgombri, sardine, salmone) sono ottime fonti biodisponibili, ma anche alcuni semi come quelli di canapa, di chia e di lino, rappresentano ottime fonti vegetali. Anche l’integrazione specifica andrebbe valutata con attenzione, soprattutto per i soggetti sedentari e poco esposti alla luce solare, sempre previa consultazione con il proprio medico curante.
- La vitamina E (tocoferolo) è forse quella a cui bisogna prestare maggiore attenzione per la salute della pelle e dei tessuti in generale. Si tratta di un composto liposolubile, presente in buone quantità in semi oleosi (soprattutto in quelli di girasole) e nella frutta secca (nocciole e mandorle), ma essendo anche questa termolabile, viene danneggiata dalla cottura/tostatura.
- La vitamina E, inoltre, viene spesso utilizzata per la nutrizione esterna. L’olio di germe di grano è la fonte forse più ricca di questa sostanza, oltre al più comune e reperibile olio di mandorle, ragion per cui è spesso molto indicato per il trattamento di pelli secche e delicate; le sue proprietà elasticizzanti e rigeneranti sono molto indicate soprattutto durante l’estate, dove sole e vento possono facilmente deteriorare e disidratare la nostra pelle. Questi olii vegetali sono anche perfetti per il trattamento di cicatrici e smagliature; oltre a renderle meno evidenti, i tessuti cicatriziali trarranno nuova vita da questi nutrienti, rinvigorendosi e ottenendo una migliore robustezza ed elasticità.
L’abbraccio del sole, sulla pelle d’estate
Se da un lato, l’esposizione solare diretta è molto importante per permettere al nostro corpo di sintetizzare un buon quantitativo di vitamina D, dall’altro può risultare rischioso e anche molto dannoso, se eseguita senza criterio e accortezze.
Quando arriva l’estate, in genere, arrivano anche le scottature. Molte persone, dopo aver tenuto coperti i loro corpi per diversi mesi freddi, lontano da fonti di luce e intemperie, si espongono coraggiosamente agli oltre trenta gradi estivi senza preoccuparsi di indurre un adattamento graduale. E il risultato sono screpolature, arrossamenti, dolore e, spesso, anche comparsa di febbre tipica del colpo di sole.
Si tratta di vere e proprie bruciature. E’ come mettere una mano su una stufa bollente; inizialmente il calore danneggerà le cellule più esterne, ma continuando a tenere la mano sulla ghisa, i danni aumenteranno velocemente; mentre le cellule più esposte arriveranno alla morte, poco alla volta toccherà anche a quelle sottostanti. Più il tempo di permanenza si dilaterà, più il danno giungerà in profondità.
Quando prendiamo il sole è la stessa cosa. Ecco uno dei rischi maggiori per la pelle d’estate.
Mai senza una valida protezione
Esporsi senza percorrere una gradualità, porterà la nostra pelle a vere e proprie ustioni, non soltanto antiestetiche (veder poi la pelle venir via come quella di un serpente non è il massimo), ma anche capaci di predisporci a melanomi e malattie anche gravi.
E’ quindi necessario usare la testa quando finalmente giunge la bella stagione, e fare in modo che il nostro corpo si adatti poco alla volta. Inizialmente, sarebbe molto meglio evitare le ore più calde della giornata, soprattutto quelle comprese tra le undici e le quattro del pomeriggio.
Le creme solari sono anche un ottimo metodo con il quale poter indurre una certa gradualità. Iniziamo magari con una crema a protezione 50, per poi eventualmente scendere di settimana in settimana, passando per 40, poi 30 e così via.
Per chi non può, per esempio a causa di un’allergia, utilizzare la protezione solare sono d’obbligo l’ombra, un cappello a falda larga e abiti di garza di cotone o lino attraverso i quali i raggi ultravioletti penetrano ma a intensità ridotta. Man mano che prenderemo colore potremo esporci al sole sempre con gradualità e nelle ore più opportune.
La pelle d’estate ha sete
Dopo l’esposizione solare, poi, è molto importante cercare di reidratare, anche bevendo di più e disinfiammare la nostra pelle. Un ottimo rimedio naturale e tutto vegetale è l’aloe. Esistono molte creme e gel in commercio; cerchiamo un prodotto che contenga almeno il 70% di questo ingrediente; si tratta di una sostanza lenitiva perfetta per le scottature (non sono quelle solari!) che ci darà sollievo immediato.
Irritati fuori e dentro
Nervosi, in altre parole irritati. Non è inusuale sentirsi così quando fa caldo e spesso il nostro disagio dipende dal datto che la pelle d’estate è spesso bersaglio di irritazioni, da sfregamento e non solo.
Come abbiamo detto, la nostra pelle è un tessuto vivo. Attraverso quest’organo, il nostro corpo espelle le tossine, e ci mette in relazione con il mondo esterno.
I tessuti sintetici soffocano l’epidermide. Nonostante vadano molto di moda, proprio i tessuti utilizzati per la maggior parte degli indumenti sportivi, ma non soltanto, non sono affatto rispettosi del nostro corpo, soprattutto partendo dal presupposto che il loro utilizzo è indicato proprio in quelle occasioni in cui la nostra pelle ha maggior bisogno di traspirare: lo sport.
Il sudore stesso è un meccanismo che il nostro corpo attua per abbassare la temperatura corporea, ma tale capacità è del tutto superflua e, anzi, diviene deleteria, se l’acqua espulsa non ha modo di evaporare. I tessuti sintetici, soprattutto quelli di bassa qualità, bloccano l’acqua, e insieme a essa creano una superficie di contatto del tutto impermeabile con la nostra pelle, soffocandola.
Inoltre, tanti di questi tessuti tendono a rilasciare sostanze cancerogene proprio con l’umidità e, soprattutto, con l’attrito generato dallo sfregamento durante l’attività fisica.
La pelle d’estate ha bisogno di buoni prodotti
Nei cosmetici vengono usati molto spesso ingredienti poco salutari, ma che hanno reali finalità teoricamente benefiche.
Il più importante ingrediente sintetico di cui vorrei parlarvi è la paraffina. Si tratta di un derivato del petrolio, contenuto in quasi tutte le creme idratanti e protettive industriali di bassa qualità e parliamo dei marchi famosi che troviamo al supermercato e quel che è peggio, anche in tanti prodotti per l’infanzia: già, proprio quelli!.
La paraffina è un olio minerale. Viene utilizzata per la sua capacità di creare artificialmente uno strato protettivo sulla pelle, rendendola impermeabile. Questa è una buona cosa se vista nell’ottica della protezione dagli agenti esterni, ma è pessima perché impedisce ogni forma di traspirazione!
L’effetto che otterremo usando questi prodotti sarà quello di notare subito una pelle molto liscia e morbida, ma la realtà è che stiamo accarezzando lo strato di grasso sintetico che ci siamo spalmati, e questo proprio mentre la nostra pelle, sotto, è rimasta screpolata e denutrita.
Questa è la ragione per cui questi prodotti devono essere usati giornalmente per non perderne gli effetti, perché se non li usassimo tutti i giorni, vedremmo la pelle nelle condizioni in cui è veramente.
Le alternative, sane e naturali
La cera d’api è l’ingrediente perfetto a tale scopo. Usando il 90% di olio di mandorle, unito a un 10% di cera d’api grezza, è possibile ottenere un prodotto molto protettivo, nutriente e idratante ma, soprattutto, vero. Per 100g di prodotto finito, ad esempio, è sufficiente mettere in un pentolino e sciogliere a bagnomaria 10g di cera d’api, e poi aggiungere 90g di olio di mandorle, mescolando fino a ottenere un composto omogeneo. Una volta raffreddata, otterremo un’ottima crema, molto indicata anche per la pelle delicata dei nostri bambini.
E anche molto meno cara di tanti prodotti in commercio.
Durante i mesi freddi, invece, soprattutto per chi possiede una pelle sottile e delicata, in particolare sulle parti esposte come mani e viso, il prodotto perfetto è il burro di karité. Si tratta di un grasso vegetale saturo di origine africana. Utilizzato puro, può tranquillamente sostituire la maggior parte delle preparazioni commerciali. E’ molto denso, e ha la capacità di proteggere e nutrire in profondità soprattutto dalle esposizioni al freddo e alle intemperie.