Tumore al seno maschile: è un controsenso, oppure no?
Salute

Tumore al seno maschile: è un controsenso, oppure no?

29/01/2019
5 Visite

Tumore al seno maschile: è un controsenso? La parola seno, da dizionario, si utilizza soprattutto con riferimento alla donna. A prescindere dalla lingua, la verità è nelle cose. Il tumore al seno colpisce sulla nostra Penisola, ogni anno, più di 50.000 donne. Per questa ragione si tende a credere che sia una patologia esclusivamente femminile. Ma è un errore. Mario Rampa, chirurgo senologo esperto di oncoplastica, si è espresso in questo modo: “È raro leggere di quei circa 500 uomini, che, nel nostro Paese, con cadenza annuale si ammalano di carcinoma della mammella”.

Tumore al seno maschile: l’uomo e la mammella

Mammella, organo ghiandolare relativamente atrofico nei maschi, che nelle femmine del mammifero secerne il latte. Il termine può avere lo stesso significato, non a caso, della parola “mamma”, in uso già tra i bambini. Quindi, non ci sono dubbi: seno e mammella appartengono alle donne, nell’immaginario collettivo, e questo è tutto. Ma la vita è multiforme.

Immagine di copertina
Benessere
Pausa pranzo? Ecco come sfruttarla al massimo
La pausa pranzo viene vista, appunto, sol come il lass di tempo che serve per pranzare.…
Tumore al seno maschile: non fermiamoci alle parole

Terminologia a parte, appare chiaro che il tumore al seno è una patologia che riguarda sia le donne, sia gli uomini. Il vocabolario, del resto, non lo nega. Ma parliamo di medicina. Se per le esponenti del gentil sesso la prevenzione ha un ruolo fondamentale nella guarigione, per gli uomini essa è quasi totalmente assente.

Tumore al seno maschile: prevenzione assente

Continua a esprimersi sull’argomento Mario Rampa: “La prevenzione nell’uomo è assente, per una diffusa mancanza di conoscenza che gli uomini hanno in relazione al problema e per il fatto che, data la bassa incidenza, non esistono programmi di screening”.

Con una diagnosi precoce del resto, nel 70% dei nuovi casi, è possibile vincere il tumore senza se e senza ma.

Tumore al seno maschile: il confronto uomo-donna

Confrontando gli uomini e le donne, appare chiaro che queste ultime hanno un tasso di guarigione molto più alto: a cinque anni dalla diagnosi si guarisce in quasi il 90% dei casi.

Tumore al seno maschile: l’uomo è meno predisposto

“L’uomo, per sua fortuna, è molto meno predisposto alla malattia, poiché ha meno tessuto mammario e un’esposizione ormonale inferiore; nell’uomo, manca infatti l’esposizione costante agli estrogeni, che promuove la crescita delle cellule mammarie”, come afferma il dottor Rampa.

Quando questo tipo di carcinoma si sviluppa nella ghiandola mammaria maschile, tuttavia, esso risulta essere più aggressivo e molto più pericoloso, essendo assente la diagnosi precoce.

Tumore al seno maschile: che cosa avviene a 5 anni dalla diagnosi

A cinque anni dalla diagnosi, se si è intervenuti allo stadio iniziale della malattia, il tasso di sopravvivenza varia tra il 75 e il 95% dei casi. Più tardi si interviene e maggiore è il rischio legato alla patologia: tra il 50 e l’80% dei casi, se si interviene allo stadio intermedio della malattia, tra il 30 e il 60%, invece, in caso di intervento nello stadio avanzato. “La diagnosi precoce è fondamentale, non smetterò mai di dirlo, è soprattutto per gli uomini”.

Tumore al seno maschile: le cause scatenanti

“Non esiste un elenco di cause scatenanti sicure e infallibili. Le statistiche però vedono più soggetti alla Tumore al seno maschile: è un controsenso, oppure no?malattia gli uomini obesi, che fumano, che mangiano male e non fanno sport”. Ecco altre importanti condizioni predisponenti: le alterazioni del metabolismo ormonale (come nei casi di cirrosi epatiche, tumore al testicolo o di sindromi genetiche), le terapie ormonali e le radioterapie.

Tumore al seno maschile: fare cultura

Così concude il dottor Rampa: “L’importante è fare cultura attorno al problema e far sì che anche il cosiddetto ‘sesso forte’ prenda coscienza del rischio che potrebbe correre. Quando ci si fa la doccia potrebbe essere consigliabile controllare l’area del capezzolo e verificare che non vi siano piccole palline. In caso ci fosse qualcosa che non va, ricordate che una visita da un bravo senologo potrebbe salvarvi la vita”.

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *