La lotta al cancro non ha età

La lotta al cancro non ha età

Dal 19 al 25 ottobre, tutti i cittadini potranno donare 2 euro da sms o con una chiamata da rete fissa al numero 45503. Sono testimonial dell’iniziativa Renzo Arbore e Roberto Gervaso: nell’ambito proprio dei tumori, la cifra sarà devoluta a favore degli anziani. Per quanto concerne le neoplasie, del resto, la metà dei malati ha più di 70 anni.

Francesco Cognetti, presidente della Fondazione insieme contro il cancro, si è espresso in questo modo: “Vogliamo sensibilizzare le persone più deboli sulla prevenzione e diffondere una nuova cultura dell’assistenza oncologica, che abbia al centro le esigenze dell’anziano. Parliamo molto spesso di anziani soli, che arrivano alla diagnosi troppo tardi, con la conseguenza che sopravvivono molto meno, talvolta solo pochi mesi, rispetto agli adulti di mezza età (55-69). Non solo. L’accesso alle cure diventa più difficile con l’avanzare degli anni. Solo 2 pazienti ultrasettantenni su 10 accede ai trattamenti oncologici migliori e meno della metà riceve consigli su stili di vita corretti”.

Insieme contro il cancro, i dettagli della campagna “La lotta al cancro non ha età”

Oggi a Roma, in un convegno al Senato, è stata presentata la campagna dal titolo “La lotta al cancro non ha età”: si tratta della prima campagna di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori nell’anziano.

Aggiunge Cognetti: “L’aspettativa di vita nel nostro Paese si è notevolmente alzata nell’ultimo ventennio: oggi un settantenne ha ancora 18 anni (se uomo) e 21 anni (se donna) davanti a sé. Ecco perché diventa fondamentale correggere il proprio stile di vita e sottoporsi a regolari controlli medici e di screening: anche in età avanzata, una diagnosi precoce può fare la differenza”. Grazie agli sms, potranno essere realizzate attività di sensibilizzazione e di educazione: diffusione di opuscoli esclusivamente rivolti agli anziani, in merito agli stili di vita e agli screening e corsi di cucina in un tour itinerante nei centri anziani di tutta Italia. Il tour coinvolgerà oncologi e cuochi insieme: insegneranno a mangiare cibi sani, nelle giuste dosi e cotture.

C’è di più: saranno realizzati progetti pilota per favorire l’esercizio fisico nella terza età e organizzati corsi per i familiari dei pazienti “attempati”, al fine di garantire loro una migliore assistenza anche al proprio domicilio.

Un sito internet è stato attivato per l’occasione: www.lalottaalcancrononhaeta.org.

La lotta al cancro non ha età, la parola agli esperti

Il professor Roberto Bernabei, direttore del dipartimento di Geriatria Neuroscienze ed Ortopedia del Policlinico A. Gemelli Roma, ha dichiarato: “Negli anziani il rischio oncologico è 40 volte più alto rispetto alle persone di 20-40 anni e 4 volte maggiore rispetto a quelle di 45-65 anni. Tra gli uomini il tumore della prostata è al primo posto (20%), seguito dal polmone (17%), dai tumori del colon-retto (14%), della vescica e dello stomaco (12 e 6%); tra le donne il tumore alla mammella è quello più frequentemente diagnosticato (21%), seguito dal colon-retto (17%), dal polmone (7%), dallo stomaco e dal pancreas (6%). Si tratta di numeri che devono far riflettere. Molte forme di cancro possono essere evitate attraverso la conduzione di stili di vita sani. È, infatti, provato come anche nella terza età mutare i propri stili di vita comporti benefici per l’intero organismo. Non è per nulla vero dire che “tanto fumo da 40 anni, se anche smetto non ho miglioramenti”. Interrompere il vizio dimezza il rischio di essere colpiti da tumore del polmone. Così anche una sana alimentazione ha un ruolo protettivo sulla nostra salute: ridurre il sovrappeso e l’obesità consente di evitare disturbi e patologie croniche più gravi. Con questa campagna ci impegneremo in interventi di educazione alimentare che pongano l’accento sul ‘cibo spazzatura’, che ha preso pesantemente piede anche nel nostro paese a causa delle ristrettezze economiche che colpiscono molto spesso gli anziani. Analoga situazione per l’alcolismo, piaga che si sta espandendo in questa fascia d’età, spesso motivata dalla solitudine e da ridotti rapporti con l’esterno. Da ultimo, non va dimenticata l’importanza di una quotidiana attività fisica che permette, da un lato, di rendere più forte l’organismo, dall’altro svolge una rilevante funzione sociale nel favorire il rapporto con gli altri, l’uscire di casa per sviluppare una vita di relazione”.

Così si è espressa Elisabetta Iannelli, avvocato e segretario della Fondazione insieme contro il cancro: “I malati oncologici anziani, inoltre, a causa delle condizioni aggravate dalle conseguenze invalidanti del cancro e delle relative terapie, necessitano frequentemente e per diversi anni di cure e assistenza quotidiane, extraospedaliere, spesso a carico del nucleo familiare. Una recente indagine Favo ha evidenziato che il tumore è una patologia che ha gravi ricadute sull’intero nucleo familiare con oneri sociali molto alti. L’82,5% dei malati oncologici ha un caregiver, che in 8 casi su 10 è un parente stretto con un impegno quotidiano di assistenza alla persona malata. Riveste, quindi, grande importanza assicurare una corretta e tempestiva informazione non solo ai malati anziani, ma anche a chi li assiste. L’attenzione da parte delle Istituzioni verso questi cittadini deve andare oltre gli aspetti sanitari, per favorire l’accesso ai servizi socio-assistenziali presenti sul territorio, il reinserimento familiare e sociale dei malati, migliorare la qualità di vita dei malati e dei loro familiari, favorendo il ricorso all’assistenza domiciliare e alle forme di sostegno fornite dal volontariato e dal no profit”.

La lotta al cancro non ha età, coinvolgere gli anziani nei programmi di screening

E’ molto importante coinvolgere gli anziani nei programmi di screening: è un fatto, che deve attrarre l’attenzione di clinici e istituzioni. Ha osservato, molto opportunamente, Francesco Cognetti: “Tra questi cittadini si registra un ritardo diagnostico, che spesso non permette di somministrare terapie con intento curativo, al punto che un’alta percentuale di questi pazienti è destinata a morire entro pochi mesi dalla scoperta della malattia. Inoltre, molti dei miglioramenti ottenuti in oncologia negli ultimi venti anni hanno riguardato solo marginalmente questa popolazione. Le sperimentazioni sono condotte normalmente nei giovani-adulti con una sola malattia. La realtà clinica è, invece, sempre più spesso costituita da anziani con numerose patologie. Oggi l’età non deve rappresentare più un limite alle terapie oncologiche. Il numero di guariti, che include molti anziani, è in costante aumento ed è necessario garantire alla persona anziana malata di tumore il ritorno alla vita attiva dopo la malattia. È arrivato quindi il momento di agire e promuovere una nuova cultura della prevenzione e dell’assistenza ai malati di tumore in età avanzata. ‘La lotta al cancro non ha età’ è una campagna che mira a migliorare non solo la qualità di vita e le opportunità di cura degli anziani di oggi, ma rappresenta una forma di investimento e tutela della salute di tutti i cittadini, che saranno anziani domani”.

About Isabella Lopardi

Isabella Lopardi ha lavorato come giornalista, traduttrice, correttrice di bozze, redattrice editoriale, editrice, libraia. Ha viaggiato e vissuto a L'Aquila, Roma, Milano. Ha una laurea magistrale con lode in Management e comunicazione d'impresa, è pubblicista e redattore editoriale. E' preside del corso di giornalismo della Pareto University.

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