Tiziana Viganò, storie di donne a comporre una malinconica sinfonia

Tiziana Viganò, storie di donne a comporre una malinconica sinfonia

Tiziana Viganò è scrittrice da sempre, autrice di saggistica ma anche di narrativa, particolarmente attenta all’indagine psicologica dei suoi personaggi, principalmente donne.

Con lo sguardo acuto di chi ha scelto di indagare la realtà, costruisce personaggi che riflettono anche la parte malata della nostra società, quella che sembra aver ripristinato un egocentrismo maschile basato sul possesso dell’altro, sulla trasformazione di un rapporto alla pari in uno di sudditanza, in cui violare le regole implica la morte.

Ai suoi molteplici interessi culturali si aggiunge l’attività nel volontariato sociale, soprattutto a favore dell’universo delle donne, che ovunque nel mondo si trovano in una situazione subalterna e subiscono violenze fisiche e psicologiche.

A volte esse riescono a ribellarsi consciamente o inconsciamente e Tiziana Viganò sa e racconta come possano diventare vendicative e passionali, trasformandosi da vittime in carnefici spietati.

La cronaca nera è purtroppo zeppa di esempi a cui attingere per la finzione narrativa, rendendo quest’ultima molto verosimile: ed è ciò che fa Tiziana Viganò nella sua “Sinfonia nera in quattro tempi”, storie di donne e di delitti.

Quattro movimenti lenti per la sinfonia di Tiziana Viganò

La scrittrice ha preso a prestito dalla musica il termine “sinfonia” per definire il suo lavoro, trasformandolo però in chiave narrativa in un insieme di quattro racconti il cui sviluppo non prevede mai un movimento allegro, ma solo lento e triste.

Sono storie di donne e delitti, come ella stessa sottotitola, il cui collante è dato dalla presenza costante del maresciallo Adelio Rusconi e del brigadiere Totò Lo Monaco.

Sono quattro casi di omicidio su cui essi si trovano ad indagare, consapevoli che occorre mettere in campo abilità non solo d’indagine ma anche psicologiche, perché si tratta di casi in cui una mente diabolica ha elaborato un piano d’azione che sfugge alla più elementare comprensione.

I due sono protagonisti di un sodalizio assodato nonostante siano profondamente diversi, portatori di una mentalità diametralmente opposta nella vita quotidiana, ma affiatatissimi nel lavoro.

Quattro sono i casi che affrontano nel libro, ognuno a sé stante, come quattro sono i movimenti di una sinfonia, ma il risultato finale è un affresco dolente della realtà, che talora nasconde sotto una superficie di normalità tragedie pronte a deflagrare.

A supportare il loro lavoro c’è la dottoressa Hofer, la gelida patologa che l’aitante maresciallo vuole scuotere dal suo distacco per renderla partecipe non solo delle giornate lavorative, ma anche della sua vita privata.

Sarà lei la donna che lo farà fermare in una relazione stabile offuscando la sua fama di dongiovanni?

Tiziana Viganò fa muovere i suoi personaggi in un arco di tempo di due anni, seguendone quindi le trasformazioni psicologiche ed affettive, senza rinunciare a qualche tratto ironico proprio nei confronti dei protagonisti, spesso angosciati dal lato oscuro del male.

Ciò che colpisce è anche lo sfondo sociale scelto dall’autrice: i delitti non maturano in un contesto degradato, in cui la violenza troppo spesso sostituisce il diritto, bensì nella “buona società”, nell’hinterland milanese dove vivono individui che credono di potersi arrogare il diritto di decidere sulla vita altrui, in nome del proprio ben-essere  e della propria privilegiata condizione di vita.

I delitti esplodono là dove vittime e carnefici hanno intrecciato le loro dorate esistenze, dove l’immaturità degli uni e degli altri li ha condotti a pensare che solo con la violenza psicologica e fisica si possa affermare la propria forza individuale.

Di fronte al fallimento delle relazioni di coppia non esitano quindi a trasformarsi in spietati assassini, talora mascherati da vendicatori destinati a riportare l’equilibrio in una società dal loro punto di vista malata.

Sono per lo più uomini, autori di esecrabili femminicidi, ma sono anche donne,  che si sono trasformate da vittime in carnefici agendo in nome del loro personale senso di giustizia, calpestato senza riguardo all’interno di coppie malate e disfunzionali.

Le quattro storie di Tiziana Viganò

Sin dal primo caso che affrontano, il ritrovamento del cadavere di una donna in un cantiere, Rusconi e Lo Monaco comprendono di dover effettuare indagini che si basino sulla interpretazione psicologica dei sospettati, non solo sull’analisi degli indizi, uno fra tutti un orecchino di perla.

L’efferatezza del delitto li porta a scavare nella vita di Andrea Colombo e delle due donne che vivono con lui, l’anziana madre e Gina, la sua “dama di compagnia”, ruolo che di per sé appare indicativo dell’estrazione sociale della famiglia.

I legami profondi dei tre costituiranno la chiave di lettura durante le indagini, sino alla scoperta di una verità che ne cela altre ugualmente inquietanti.

L’amore non è sempre sano, anzi, è l’amore malato che spesso determina le azioni di uomini e donne.

Anche la famiglia può nascondere tra le sue pieghe sentimenti impropri: e ciò che accade a Giorgio e ad Anna, madre impossibilitata a risollevarsi dalla depressione post partum, che dal ruolo materno ha ricavato soltanto frustrazione, rabbia e sentimenti di inadeguatezza.

Quando viene ritrovata uccisa nella sua abitazione, i sospetti ricadono in primis sul marito, ma la realtà è assai più complessa, legata a doppio filo alle persone che sono state al suo fianco negli ultimi tempi della sua vita, compreso il terapeuta che ha cercato di riportarla alla gioia di vivere.

Quale destino, invece, è toccato a Clara Fraire Beltrame, la cui scomparsa viene denunciata dal marito? Può essere il caso di una donna stufa della banalità del quotidiano fuggita con un amante?

Per sei mesi il caso rimane stagnante, senza spiragli di soluzione, sino a quando viene rinvenuta una seconda vittima, il marito di Clara.

Tiziana Viganò orchestra questo suo terzo tempo della sinfonia nera partendo da spunti enigmistici, che qualcuno ha lasciato da decifrare e che non sfuggono certo all’attenzione di Rusconi.

Bisogna scavare nel torbido del matrimonio delle vittime, che , a detta della loro stessa figlia, si amavano e contemporaneamente si odiavano, pur mantenendo insieme i cocci del loro matrimonio.

Interpretando i messaggi criptici contenuti in un vecchio libro, il maresciallo si avvicina sempre di più alla verità, che ancora una volta parla di donne violate nella loro integrità psicologica e costrette a cercare vie di fuga che tali non risultano essere.

In conclusione Tiziana Viganò ci propone una sinfonia a sé stante, all’interno del noir: un iniziale delitto porta Rusconi e Lo Monaco a inanellare storie che si perdono le une nelle altre, vittime che si susseguono senza apparente legame, spiegazioni che non soddisfano e lasciano sempre aperto uno spiraglio al dubbio.

Troppi morti perché l’indagine sia semplice, bisogna risalire indietro, a molti anni prima delle uccisioni, per portare alla luce un dettaglio illuminante.

E solo allora si arriverà a capire come l’odio e il rancore possano sopravvivere al tempo che passa, possano rendere una donna una belva feroce, possano legarsi ad una vacanza come degenerazione imprevedibile.

Quattro storie e tante donne, nessuna delle quali agisce per un raptus momentaneo, ma è sempre mossa da un disegno premeditato.

E’ dunque solo colpevole? No, perché troppe volte rappresenta l’anello debole della catena, vive un’esistenza da dominata, vede disintegrarsi l’autostima, annullarsi le capacità, rimane sopraffatta e quando decide di ribellarsi si trasforma sino a scrivere essa stessa la conclusione della sua esistenza.

A donne forti si affiancano troppo spesso donne deboli, le vittime di Tiziana Viganò, quelle per le quali è necessario continuare a lottare per affrancarle dalla sudditanza e dalla degenerazione di un amore malato.

Tiziana Viganò, storie di donne a comporre una malinconica sinfoniaAUTORE : Tiziana Viganò

TITOLO : Sinfonia nera in quattro tempi

EDITORE : Youcanprint

PAGG. 222,   EURO 15,00   (disponibile in versione eBook euro 4,99)

 

 

 

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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