Bernardo Zannoni, di una gioventù scombinata, confusa, straniata

Bernardo Zannoni, di una gioventù scombinata, confusa, straniata

E’ stato il Premio Campiello 2022 a portare sotto i riflettori Bernardo Zannoni, classe 1995 e un romanzo pubblicato da Sellerio, “I miei stupidi intenti”.

E’ pur vero che negli ultimi tempi i valori intrinseci dei Premi letterari sono stati fortemente messi in dubbio, lasciando spazio all’idea che tutto sia deciso in partenza, con eque spartizioni del malloppo.

Sarebbe la lobby delle case editrici a dettare le regole –  che con la bellezza della narrazione hanno poco a che fare –  devote come esse sono alla religione del profitto.

Senza peccare di eccessiva ingenuità ci piace però continuare a credere che i libri segnalati e indirizzati verso la decisione finale rappresentino in buona parte il meglio del mercato.

A Bernardo Zannoni Sellerio ha rinnovato la sua fiducia pubblicando il suo secondo romanzo, “25”.

Uomini e bestie nell’immaginario di Bernardo Zannoni

Occorre dire, a onor del vero, che il successo di Bernardo Zannoni non ricevette un plauso unanime.

Contro la sua storia, a detta di alcuni poco originale e immatura, si sollevarono critiche aperte, puntualmente ripetutesi all’uscita di “25”.

Se di certo non si tratta di un capolavoro, il romanzo di quello che con troppa foga fu definito nel 2022 l’enfant prodige della letteratura italiana rappresenta tuttavia lo spaccato di una generazione, quella dei ventenni/trentenni, che faticano a collocarsi nel presente.

Di certo tra il primo e il secondo lavoro si percepisce una netta frattura, legata sostanzialmente ai protagonisti.

Primadonna di I miei stupidi intenti è una faina, animale ignorato da tanta prosa favolistica, impegnata in una costante lotta per la sopravvivenza.

Archy è una faina dai tratti animali ma dalle abitudini di vita antropomorfe, che attraversa le stagioni mescolando i suoi primordiali istinti con la consapevolezza che il suo mondo possiede verità e menzogne, come quello degli uomini.

La natura, i boschi, le colline, le tane degli animali lasciano il posto, nel secondo romanzo, proprio a quegli umani che talvolta conducono la loro esistenza seguendo gli istinti, le necessità presenti, il gioco degli eventi.

Una faina che assomiglia agli umani e dei giovani che dal loro essere umani non sanno trarre gli innumerevoli vantaggi.

Il nuovo protagonista è Gerolamo detto Gero, venticinque anni e nessuna fiducia in se stesso, in bilico sul precipizio del mondo degli adulti che non fa più sconti agli ignavi.

L’autobiografia della faina Archy non può non piacere ai lettori che hanno amato “La collina dei conigli” o ”Firmino”, la storia di Gero va a cercare un altro pubblico, più o meno compiacente di fronte alla nuova generazione.

La fatica di vivere, il grande dramma

Vivere è faticoso, Gero lo sa bene, tanto che preferisce trasformarsi in un soggetto passivo, lasciandosi scorrere la vita addosso.

Vive da solo, non lavora, trova appoggio morale, culinario ed economico nella zia Clotilde, che spera fiduciosa che il talento artistico del nipote come fotografo gli possa garantire un vero lavoro.

Sono tutti giovani i personaggi con cui interagisce, ma nessuno di questi ha avuto da Bernardo Zannoni il dono del successo.

Per i loro coetanei sono sfigati, peccano di ignavia intenti ad aspettare qualcuno o qualcosa, il Godot della loro piccola vita.

Capita però che la realtà ti venga incontro e ti schiacci contro un muro, lasciandoti solo sconcerto.

E’ ciò che succede a Gero quando il suo amico Tommy tenta il suicidio, senza un motivo apparente.

Tutto gli appare straniato nella sua vita, che non porta da nessuna parte perché è incapace di decidere.

Il suo amico Amon si è innamorato, lui no, Martin e Betta stanno per avere un figlio, lui non ha neppure una ragazza.

Nessuna pietà per il suo Gerolamo da parte di Bernardo Zannoni: lascia che sia Martin a trovargli un orribile lavoro al mattatoio, gli attribuisce la responsabilità di aver fatto fuggire un pappagallo di cui avrebbe dovuto prendersi cura, non gli  evita neppure di finire invischiato nella droga come palliativo per il suo non vivere.

Il suo non è un mestiere di vivere, è solo una continua, estenuante fatica di vivere.

Anche lui, come Tommy, si è forse perso in un bicchier d’acqua, che è ancora peggio che nell’oceano.

Bernardo Zannoni, una sola settimana per Gerolamo

Bernardo Zannoni concentra in una sola settimana il racconto della vita di Gero.

Sono giorni in cui tutto scivola via come sempre, sono i sette giorni che precedono il suo compleanno.

Eppure, in questi pochi giorni, Gero farà più volte i conti con la morte, il che a venticinque anni può far cambiare le prospettive.

A volte vivere è come attraversare un tunnel senza luce, cullarsi per comodità in un limbo di apatia senza scossoni esistenziali.

Quali sono i sentimenti che adombrano questi venticinquenni?

La paura, l’angoscia, l’immobilismo, la superficialità nelle relazioni, il desiderio di fuga o che altro?

Zia Clotilde, l’unica parente rimasta a Gero, ha provato a modo suo a risolvergli la vita e in fondo è riuscita a fargli un regalo inaspettato per i suoi venticinque anni, nascosto nella tasca di un vecchio cappotto rammendato.

“Si chiese se la sua età fosse lo scattare di una nuova fase, un inevitabile giro di boa: a venticinque anni ti vedi per quello che sei, e il mondo ti si presenta con il suo vero aspetto. È lì che si comincia a sperare.”

Difficile credere che tutto possa cambiare all’improvviso, ma è in quella speranza che si nasconde lo scatto risolutore, quello che prelude al cambiamento, al lasciarsi alle spalle le tante inutili inquietudini.

In fondo la vita non è altro che una partita a flipper, quando arriva il momento buono ti devi giocare il tutto per tutto e forse sarai proprio tu, con i tuoi venticinque anni, a stabilire il nuovo record.

Bernardo Zannoni, di una gioventù scombinata, confusa, straniataAUTORE : Bernardo Zannoni

TITOLO : 25

EDITORE : Sellerio

PAGG. 180      EURO 16,00  (versione eBook euro 9,99)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About Luisa Perlo

Luisa Perlo, Critico Letterario dopo una vita spesa tra i banchi di scuola. Amante dei libri, dei gatti e dei viaggi, considera la lettura lo strumento più efficace per crescere, migliorarsi e trovare il proprio posto nel mondo.

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