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Paradigm Switch: come far emergere la versione migliore di noi stessi

libro paradigm switchA molti di noi piacerebbe, soprattutto in ambito lavorativo, riuscire a emergere esprimendo il 100% del proprio potenziale.

Tuttavia, spesso non sono né un capo troppo severo, né una vita sfortunata a ingabbiarci dove non vorremmo stare.

Siamo semplicemente noi stessi, vittime dei nostri pensieri che ci sabotano di continuo.

Nel saggio “Paradigm Switch” (edizioni Il Punto d’Incontro) i coach Alessandro Da Col e Alessandro Pancia spiegano come liberarsi dai paradigmi limitanti che ci bloccano, riprendendo in mano le redini della nostra vita.

“Le agenzie della socializzazione primaria come la famiglia, la scuola, il gruppo dei pari, i mass media, i modelli di riferimento a cui ci ispiriamo, la cultura in cui siamo cresciuti e gli eventi traumatici sedimentano i nostri paradigmi, condizionando il nostro modo di pensare e di agire anche in età adulta. – spiegano Alessandro Da Col e Alessandro Pancia – Noi, però, non siamo il nostro destino, bensì gli artefici della nostra fortuna. Come? Prendendo il controllo dei nostri pensieri e delle nostre azioni, ovvero prendendo il controllo della nostra vita”.

Del resto, è tutta una questione di switch!

Quali sono i paradigmi limitanti che bloccano il cambiamento della forma mentis individuale?

“I paradigmi limitanti sono zavorre invisibili che trascinano le persone verso il fondo e impediscono di nuotare verso ‘le coste’ della serenità interiore. Nel nostro ultimo libro “Paradigm Switch” abbiamo voluto approfondire il ‘labirinto’ dei paradigmi più insidiosi, come la paura del successo, la paura del fallimento, la convinzione di non essere abbastanza bravi, il mito della perfezione, la resistenza e le difficoltà di uscire dalla propria zona di comfort. Se abbiamo delle convinzioni negative fortemente radicate, ovvero dei paradigmi limitanti che rappresentano delle vere e proprie barriere che separano le persone da quello che realmente vorrebbero avere o diventare, è più difficile superarle“, spiegano i due autori.

Tali paradigmi, inoltre, al contrario delle opinioni, non si cambiano facilmente, in quanto si tratta di convinzioni che guidano quella che è la nostra direzione, in pratica sono la bussola attraverso la quale noi continuiamo a muoverci, a prendere decisioni e a giudicare il mondo che ci circonda.

“In poche parole-commentano gli autori- i paradigmi determinano la nostra realtà“.

Qualche esempio: “Non sono mai stato bravo a gestire il denaro” ci blocca dall’intraprendere iniziative imprenditoriali, oppure “Sono troppo vecchio per imparare” ci blocca nel perseguire nuove passioni o carriere.

Se, insomma, siamo convinti che la vita sia una dura lotta, pensiamo che ognuno sia un grande avversario da dover combattere, vivremo una vita di scontri e di battaglie.

Come possiamo realizzare questo ‘cambio di rotta’ (lo switch)?

Alessandro Da Col e Alessandro Pancia

“Il cambio di rotta, lo switch, inizia con la consapevolezza: bisogna prima riconoscere e accettare che questi paradigmi esistono e sono presenti in ognuno di noi, come spiegano anche tanti studi svolti da psicologi. Successivamente, questi paradigmi vanno sfidati, interrogando questi pensieri limitanti con delle parole concrete che dimostrino il contrario, ovvero con dei paradigmi potenzianti. Successivamente, dobbiamo compiere costantemente azioni pratiche che ci aiutino a uscire dalla nostra zona di comfort e che, di conseguenza, vadano a dimostrare il contrario di quello che abbiamo sempre erroneamente ritenuto valido”, affermano Da Col e Pancia.

Nel momento in cui, infatti, siamo limitati e bloccati da paure e convinzioni, queste ci paralizzano e non ci permettono di passare all’azione, credendo di non essere in grado di fare niente.

Poi, nel momento in cui usciamo dalla zona di comfort e iniziamo ad agire, ci rendiamo conto che stiamo facendo ciò che prima ci sembrava impossibile, con risultati straordinari: la nostra autostima aumenta, così come aumentano la sicurezza nei confronti di noi stessi e lo sviluppo di un mindset più saldo per raggiungere il successo.

Il chiave del successo è nel nostro modo di pensare

“Il lettore è guidato passo passo in questo percorso, attraverso una serie di esercizi per sviluppare proprio un mindset incentrato sul raggiungimento degli obiettivi. Inoltre, è fondamentale comprendere questo passaggio: non importa dove ti trovi in questo momento, se sei giovane, se sei vecchio, se non conosci ancora quali potrebbero essere le tue passioni, se vuoi cambiare vita, se fai fatica a trovare quello che è il tuo scopo, quello che conta è la direzione che vuoi intraprendere e quali convinzioni costruttive, quali paradigmi potenzianti da introiettare nella tua mente possono guidarti positivamente lungo il cammino”, aggiungono gli autori.

Non è tanto porsi la domanda “ce la farò?”, quanto, invece, se siamo convinti di farcela, cioè se interiormente abbiamo o no questa convinzione.

I paradigmi potenzianti, cioè le convinzioni positive, non ti fanno dubitare di chi sei e, soprattutto, di ciò che desideri ottenere.

Tutte le persone possono farcela se sono realmente convinte di farcela, se possiedono paradigmi potenzianti e se sono disposte a passare all’azione. Non basta leggere libri sul tema ma agire, agire, agire.

Uno switch per imparare dai propri errori, un passo alla volta

“Il segreto sta nel riconfigurare la nostra percezione del fallimento. Molto importante è anche circondarsi di persone positive e potenzianti, perché spesso, quando si compiono degli errori e andiamo incontro a un fallimento o a delle battute d’arresto, abbiamo paura di confrontarci perché gli altri sono sempre pronti a giudicare. Le persone positive e potenzianti, al contrario, vi aiutano, vi supportano e vi fanno comprendere l’importanza di focalizzarsi sul processo di apprendimento, piuttosto che sul fallimento stesso. Fallimento che, in realtà, non esiste. Infine, affinché sia possibile lo switch, il self talk positivo, che non deve mancare mai: il parlare bene di se stessi, inserito in una routine di riflessione quotidiana, consolida quelle che possono essere delle lezioni apprese e rafforzare uno degli elementi che ha caratterizzato tante persone di successo, ovvero la resilienza, fondamentale quando bisogna rialzarsi dopo essere caduti“, spiegano Da Col e Pancia.

In bilico tra una vita senza direzione e il sognare a occhi aperti

switch mentalità“Per definire obiettivi ‘raggiungibili’ e ‘ambiziosi’ -spiegano gli autori- dobbiamo addestrare la nostra mentalità come se fosse un’intelligenza artificiale. In sostanza, più prompt, più informazioni, più input, più dettagli diamo alla nostra mente, più facilmente potremo raggiungere i nostri obiettivi”.

Riguardo all’ambizione, c’è un vecchio proverbio che recita “bisogna sempre puntare alla luna, male che vada si è comunque arrivati in mezzo alle stelle”.

Pensare in grande è importante, lo abbiamo notato anche durante i nostri percorsi formativi per aziende, ma spesso le persone commettono un errore: desiderano arrivare in alto, però non sanno come partire e come muoversi, quindi l’obiettivo viene concepito come una montagna difficile da scalare. Quando si affronta questa situazione, bisogna creare nella nostra mente un piano di azione misurabile e che ci consenta di spezzettare l’obiettivo principale in micro obiettivi, come se fossero dei gradini che ci accompagnano nella scalata. Come diciamo spesso, quando l’ascensore per il successo è fuori uso, bisogna usare le scale: facciamo fatica, ma ci muoviamo di più esercitando la resilienza e la determinazione perché non si può ottenere un grande risultato repentinamente”, affermano gli autori.

L’effetto Pigmalione

“Nel libro spieghiamo come le aspettative positive o negative possono plasmare la realtà in cui viviamo, sottolineando quella che è la potenza dell’effetto Pigmalione. Se credi fermamente di avere successo, e agisci di conseguenza, stai impostando le basi affinché ciò avvenga. Dobbiamo concepire la nostra mente come un terreno su cui piantiamo i semi del nostro futuro, quindi se vogliamo raccogliere dei frutti dobbiamo piantare i giusti semi, in questo caso i giusti pensieri e arare il terreno della nostra mentalità per renderlo sempre più fertile, eliminando le erbacce, che altro non sono se non i nostri paradigmi limitanti”, spiegano Da Col e Pancia.

Infatti, non c’è nulla che possa realmente fermarci se non noi stessi. Spesso e volentieri i nostri peggior nemici siamo proprio noi. Il nostro più grande ostacolo al successo è quello che noi pensiamo di noi stessi. Le opinioni, le certezze, le credenze che abbiamo di noi possono essere la nostra gabbia o la nostra liberazione.

Come rispondere a chi dice che, in fin dei conti, sia solo questione di fortuna e sfortuna?

“La fortuna e la sfortuna esistono nella mente di chi ci crede”, commentano i coach.

Lo psichiatra e psicoanalista Carl Gustav Jung sosteneva che “finché non renderai cosciente l’inconscio, lui dirigerà la tua vita e tu lo chiamerai destino”.

E questo destino spesso e volentieri sarà fortunato o sfortunato.

“Se crediamo che esistono una fortuna e una sfortuna che dirigono le nostre sorti, così sarà, perché se pensiamo che esistano queste forze mistiche sconosciute, stiamo programmando la nostra mente verso questa convinzione, vivendo la nostra esistenza come se fosse una barca in balia di una tempesta. In Paradigm Switch invitiamo il lettore a concepire questi due concetti non come forze esterne incontrollabili, ma come dei risultati di azioni, atteggiamenti e pensieri. La fortuna tende a sorridere alle persone che sono preparate e aperte alle opportunità; anziché affidarsi passivamente al destino, noi incoraggiamo i lettori a prendere il controllo attivo della propria vita, creando le condizioni per quello che sarà un successo”, concludono gli autori.

 

 

Copertina Foto di Moose Photos: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-che-si-siede-con-il-computer-portatile-sulla-scrivania-e-sulla-lampada-1586996/

Foto di Lukas: https://www.pexels.com/it-it/foto/uomo-che-indossa-una-giacca-e-cravatta-a-righe-652355/

About Umberto Urbano Ferrero

Umberto Urbano Ferrero, collaboratore - Torinese d’origine, cittadino del mondo per credo. Laureato in Lettere moderne, ama l’arte in tutte le sue forme e viaggia per conoscere il mondo, oltre che se stesso. Umberto è appassionato di sport e Urbano, al contrario di ciò che l’etimologia suggerisce, apprezza la vita a contatto con la natura. Ritiene la curiosità una delle principali qualità in una persona, caratteristica essenziale per guardare il mondo da più angolazioni.

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